TRASFORMARE IL RIFIUTO in una risorsa: questa è la missione aziendale di Vetreco, una società che opera a Supino, in provincia di Frosinone, nel settore della lavorazione del rottame di vetro, convertendolo in una materia prima seconda (il cosiddetto Pronto Al Forno, o PAF, unito a sabbia di vetro) utilizzabile direttamente nei forni delle vetrerie per la produzione di vetro cavo (bottiglie, vasi e contenitori in vetro). “L’azienda è nata nel 2010 da una joint venture tra tre dei più importanti gruppi internazionali produttori di vetro cavo (Ardagh Glass, Verallia e Zignago Vetro), con l’obiettivo di acquistare e convertire rottame di vetro in pronto al forno e sabbia di vetro, fornendolo poi principalmente agli stabilimenti produttivi delle tre società”, spiega l’ingegnere Enrico Coccoli, Direttore Operativo Vetreco Srl. Nel corso degli anni lo stabilimento di Supino, situato strategicamente in prossimità del casello autostradale di Ferentino, in un’area di quasi 60.000 mq, ha aumentato la sua capacità produttiva, passando dalle iniziali 200.000 tonnellate/ anno alle attuali 400.000 tonnellate/anno di rottame di vetro trattabile; i numeri sono grandi, come grande è il bacino di utenza, circa 700 comuni serviti con 9 milioni di abitanti coinvolti, che fanno di Vetreco una delle maggiori realtà del settore e la più grande del Centro Sud Italia.

Le tecnologie impiegate all’interno del sito per trasformare il rottame di vetro in PAF sono all’avanguardia, frutto di investimenti importanti pari a oltre 20 milioni di euro: mulini di frantumazione, vagli, sistemi di asciugatura, macchine di selezione ottica, macchine per la separazione del vetro dalle altre componenti presenti nel rottame di vetro, sistemi di trasporto automatizzato. Questi assett permettono una selezione pari a circa il 91 % di PAF e sabbia di vetro, quindi per ogni 100 tonnellate di rottame di vetro, solo il 9% (dati del 2022) vengono conferiti come rifiuto nelle piattaforme a servizio del sito. Un efficace esempio di economia circolare, che coniuga le necessità imprenditoriale di governare i costi di produzione con la volontà di rendere il processo di produzione del vetro cavo sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale, sia risparmiando importanti quantità di m3 di gas, sia evitando emissioni di enormi quantità di tonnellate di CO2 in atmosfera ed evitando infine l’utilizzo di molte tonnellate di materie prime primarie.

Vetreco non è solo un esempio di green economy, ma anche uno stabilimento in cui, oltre al conseguimento di tre importanti certificazioni, la ISO 9001 (qualità), ISO 14001 (ambiente) ed ISO 45001 (sicurezza), si lavora quotidianamente per il miglioramento continuo del processo, sia in termini di efficienza che di sostenibilità. “Valore quest’ultimo, condiviso a pieno dai nostri azionisti, ed elemento basilare per la migliore convivenza possibile con gli abitanti della nostra zona di insediamento e con le comunità locali”, sottolinea Coccoli.

I PROGETTI Sono in corso progetti finalizzati alla riduzione del consumo energetico, oltre che alla produzione di energia mediante fonti rinnovabili (Vetreco ha aderito al progetto “Helios Valley” per la decarbonizzazione del distretto industriale di Frosinone, promosso da SGI in collaborazione con il Consorzio Industriale del Lazio, l’Università di Cassino, Engie e diverse imprese del distretto industriale di Frosinone); un focus altrettanto importante è rivolto all’ulteriore diminuzione della frazione di rottame di vetro attualmente non recuperato, con l’obiettivo, ambizioso ma non impossibile, degli “zero rifiuti non valorizzati” ed in questo senso si stanno definendo collaborazioni con l’università degli studi di Salerno, oltre ad aver avviato progetti con metodologia WCM (World Class Manufacturing).

SICUREZZA SUL LAVORO “In Vetreco – aggiunge il direttore operativo – si lavora fortemente anche in ambito di salute e sicurezza, convinti che siano aspetti che debbano diventare parte integrante e fondamentale della cultura lavorativa e imprenditoriale; anche in questo caso i numeri sono “grandi”, più di 2300 giorni senza infortuni, che però non devono indurci ad abbassare la guardia, anzi, devono spingerci ad essere ancora più attenti nella prevenzione, soprattutto mediante il forte coinvolgimento di tutti i dipendenti”. In questo senso proprio nel mese di marzo scorso è stato organizzato in azienda l’evento “Sicurezza … ma non solo”, che ha visto la partecipazione di enti, istituzioni pubbliche e private, oltre che di tutte le persone che lavorano in azienda; è stato un momento di condivisione dei risultati ottenuti ma anche di confronto su temi di salute e ambiente, sempre nell’ottica del coinvolgimento continuo e fattivo. “Insomma – conclude Enrico Coccoli – in Vetreco abbiamo l’obiettivo di diventare un’eccellenza nel settore della trasformazione del rottame di vetro, sia da un punto di vista dei risultati industriali sia in termini di sostenibilità del nostro processo; la squadra è già al lavoro per questo e siamo davvero convinti che, come dice il nostro slogan, il vetro è “un viaggio infinito”.

 

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